Il Territorio di Bevagna

I dintorni di Bevagna. Paesaggi indimenticabili

Bevagna si estende su una superficie di 56.16 Kmq, circondata da un territorio ricco di  chiese rurali, edicole, antichi castelli, in un contesto di grande fascino naturalistico. Luoghi dove sostare e ritrovarsi, lontano dal clamore urbano.

“La terra appartiene ai suoi proprietari, ma il paesaggio appartiene a chi sa apprezzarlo.”

[cml_media_alt id='1047']Paesaggio - Bevagna[/cml_media_alt]

[cml_media_alt id='1191']Madonna delle Grazie - Bevagna[/cml_media_alt]A 2,5 Km. dal borgo, domina la città dall’alto di un colle. Iniziata nel 1583 su progetto del celebre architetto perugino Valentino Martelli, presenta un tiburio ottagonale ed un interno a tre navate. E’ all’altare maggiore che si può ammirare la “Maestà” del 1462, ancora oggi molto venerata, eretta da un operaio di nome Pancascio come ringraziamento alla Madonna per essere stato guarito. Con i suoi numerosi miracoli è all’origine della realizzazione del santuario.

 

 

A 2,3 Km. Dalla città, sulla strada per Cannara. Venne fondata dai monaci benedettini dell’abbazia di [cml_media_alt id='1190']Convento dell'Annunziata - Bevagna[/cml_media_alt]Sassovivo nell’XI secolo. La facciata, preceduta da un portico di mattoni con sei arcate, ha un portale restaurato nel 1495. Notevole all’interno il bellissimo altare maggiore, con la pala realizzata in maiolica invetriata policroma, raffigurante un’Annunciazione al centro ed una “Pietà” nella lunetta, completa di piccole scene nella predella e di una cornice sontuosa di foglie e frutta. L’opera è stata attribuita al fiorentino Santi di Buglione, erede nel ‘500 della prestigiosa opera artistica dei Della Robbia. Completano l’arredo un Crocifisso ligneo del ‘500, attribuito allo scultore Giovanni Teutonico, con la “Madonna e S. Giovanni” dipinti ad affresco da Ascensidonio Spacca

 

Prco della Scultura - BevagnaUn “Parco- Museo” che nel più rigoroso rispetto per l’ambiente ed il paesaggio in cui si trova immerso, propone un affascinante sincretismo tra arte e natura. Un “Giardino delle Meraviglie” che si snoda salendo le colline fino a Castelbuono, svelandosi inaspettatamente al visitatore. “La memoria e la pace” i fili conduttori, che dall’idea del maestro Paolo Massei, animano gli artisti e le loro opere.

Un laghetto, le cui sorgenti scaturiscono dalle viscere della terra, posto nella pianura bevanate, tra il corso del Timia e il Topino verso il quale defluisce l’emissario. La tradizione orale racconta che “sul luogo dove ora è il lago era la casa di un ricco contadino di nome Chiarò, assai ingrato verso Dio e poco propenso alla carità cristiana. La moglie invece era donna pia e caritatevole che, contro la volontà del marito e in sua assenza, elargiva elemosine ai bisognosi. Il giorno di S. Anna Chiarò volle, contro ogni devota consuetudine, battere il grano raccolto sull’aia, nonostante le suppliche della moglie. [cml_media_alt id='1192']Lago Aiso - Bevagna[/cml_media_alt]Ecco allora giungere la voce di un Angelo avvertire la pia donna: “prendi con te quello che hai di più caro e fuggi, poiché la tua casa fra qualche momento si sprofonderà”. Immediatamente la pia madre, piena d’orrore, preso in braccio un piccolo bambino a cui dava ancora il latte e un altro che aveva per mano, si diede alla fuga. Come si fu mossa, la casa era di già inabissata e sommersa nel gorgo con quanti si trovavano dentro. Ma nella fuga la spaventata donna si accorse che, dietro la traccia segnata in terra dalla fascia disviluppatasi dal corpicciolo del bambino recatosi al seno, un rivo dell’acqua che aveva sommersa la casa, la inseguiva minacciando di affogare anco lei. Le venne però in soccorso la nota voce dell’Angelo, che le comandò di posare il bambino attaccato al seno, come quello che crescendo sarebbe venuto del medesimo stampo del crudel padre; il che fatto e continuando a fuggire, si salvò. E dove questo de’ figlioli era stato lasciato, la terra, apertasi per inghiottirlo, formò l’Aisillo”.

Ogni anno, il giorno di S. Anna, così assicurano gli anziani del luogo, si possono ancora vedere attraverso l’acqua le travi della casa sommersa , e udire la triste voce di Chiarò.

[cml_media_alt id='1193']Madonna della Pia - Bevagna[/cml_media_alt]Piccolo edificio romanico recentemente restaurato.

Da notare i due arconi che si aprono sui fianchi e l’abside adorna di un fregio a mensole. Sopra il modesto portale un rozzo rilievo raffigurante una testa umana e un fiore.

 

 

Tra le colline bevanati si estendono distese di olivi e viti, grazie alle quali Bevagna ha ottenuto i marchi di qualità di “Città dell’Olio” e “Città del Vino“. Le produzioni DOP fanno di Bevagna, meta ideale del viaggiatore amante del buon mangiare, del contatto con la natura e dei suoi prodotti.

Bevagna, per ogni stagione, porta con se’ colori, sapori e profumi; lo stesso viaggio con emozioni diverse.